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“Tutela volontaria per i minori stranieri non accompagnati – Storie di Genitorialità sociale”. A Palazzo Valentini giornata di studi all’interno del “Tavolo metropolitano della convivenza”

19 Giugno 2024

Una importante giornata di studi sulla “Tutela volontaria per i minori stranieri non accompagnati – storie di Genitorialità sociale” si è svolta a Palazzo Valentini, all’interno del “Tavolo metropolitano della convivenza” per coinvolgere attivamente società civile e istituzioni della città metropolitana di Roma, nel confronto e nel processo condiviso di costruzione di conoscenze, intorno alla figura di tutrice tutore volontario di Giovani in situazione di minori stranieri non accompagnati.

Il Convegno si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare il bracciante indiano, deceduto in queste ora, abbandonato in strada a Cisterna di Latina dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro avvenuto due giorni fa.

“L’obiettivo – ha dichiarato Tiziana Biolghini, Consigliera delegata alle Pari Opportunità della Città metropolitana di Roma – è dare più informazioni, approfondire e ripercorrere in forma partecipata, criticità e prospettive possibili interventi a favore della tutela volontaria, a sette anni dalla legge 47 (legge Zampa), che disegna un sistema specifico di accoglienza e che, in maniera decisamente innovativa nel panorama europeo, introduce formalmente sul territorio nazionale la possibilità che cittadini e cittadine intervengano attivamente, in collaborazione con le istituzioni, nei processi di presa in carico, di cura, tutela e rappresentanza di giovani in situazioni di minori stranieri non accompagnati”.

“Un tema che abbiamo voluto rimarcare con tutto il mondo del volontariato che si è confrontato con le istituzioni locali, della Giustizia e della scuola.
Il tutore volontario rappresenta il concreto spirito di solidarietà cittadina, che può fornire innovative risposte ad una parte del fenomeno migratorio e del connesso necessario sistema di accoglienza”.

“È ora di creare un nuovo modello positivo di convivenza, da proiettare nel futuro con proposte innovative che vada oltre gli stereotipi che vogliono contrapporre solidarietà a sicurezza, cura delle specificità e promozione dei valori e degli interessi concreti di tutta la società ed infine, promozione della cittadinanza attiva e di sostegno a un modello virtuoso di innovazione sociale e di benessere collettivo”.