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Manuela Chioccia all’iniziativa “L’8 marzo Rinasce”: “Costruire una rete sinergica tra istituzioni per proteggere dalla violenza”

8 Marzo 2022

È compito di ognuno di noi prevenire, proteggere, perseguire, adottare e attuare politiche integrate contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne, ancora tristemente diffusa in Italia e nel resto del mondo. È di questi giorni la triste notizia che vede coinvolte le donne ucraine, madri, mogli, figlie che oltre la brutalità della guerra, subiscono violenze fisiche e psicologiche; ferite che difficilmente si rimargineranno, così come la pandemia non ha fatto altro, oltre alle gravi ricadute economiche e sociali, che far aumentare i casi di violenza frutto anche di un disagio sociale e culturale, e per questo è ancora più fondamentale che le istituzioni, a tutti i livelli, costituiscano una rete sinergica per aiutare, sostenere e proteggere le donne vittime di violenza, attuando anche percorsi di sostegno psicologico, aprendo centri antiviolenza di prossimità, per offrire consulenza, accoglienza e consentire il recupero psicofisico delle donne vittime di violenza.

I dati dei femminicidi, dimostrano tristemente, giorno dopo giorno, che la violenza è lontana dall’essere eleminata, sia come fenomeno fisico ma soprattutto come fenomeno culturale. Ed è su questo aspetto che la politica può e deve fare di più; sensibilizzare, attuare misure concrete, parlarne nelle piazze e nelle scuole: ogni gesto, ogni azione possono essere utili, possono, e devono, essere in grado di far comprendere che la violenza di genere non riguarda solo alcuni, ma tutti, perché la lotta alle disuguaglianze, alla disparità, alla violenza di genere è un impegno comune che ogni membro della società deve portare avanti.

La recente apertura di cinque centri antiviolenza all’interno delle università della Regione Lazio rappresenta una novità assoluta di fondamentale importanza, per formare a pieno la coscienza del rispetto.

L’8 Marzo non è solo una data da commemorare e da ricordare di anno in anno, ma è una ricorrenza che ci deve spingere, tutte e tutti, a farci parte attiva affinché le donne possano accedere negli stessi luoghi di lavoro degli uomini allo stesso salario. Una mentalità e una cultura che in certi ambienti è ancora difficile da sradicare, perché la parità di genere non è solo una questione sociale ed economica ma anche culturale.

Se andiamo a ripercorrere la storia politica del nostro paese il nostro passato così come il presente è ricco di donne che hanno contribuito a scrivere pagine importanti della storia italiana e dell’umanità. Le donne sono state fondamentali nella lotta al Nazi- fascismo, contribuendo in maniera decisiva alla liberazione del nostro paese, e non è quindi un caso che le leggi che hanno inciso profondamente nella nostra società sono state frutto dell’intelligenza e della dedizione delle donne: la legge Merlin, la legge sulla tutela delle lavoratrici, l’avanzamento dei diritti del lavoro e la stessa riforma del diritto del lavoro del 1975 che portò al referendum dell’anno successivo sul

divorzio, con il contributo fondamentale di Nilde Iotti; è stato grazie all’impegno e alla determinazione di Tina Anselmi (prima donna Ministro della storia repubblicana) che il servizio sanitario nazionale nacque nel 1978; possiamo tranquillamente dire, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, che l’avanzamento dei diritti delle donne ha portato ad un avanzamento dei diritti, e ad un miglioramento di tutta la società.

È fondamentale proseguire, come sta facendo la Regione Lazio e la Città Metropolitana di Roma, nel mettere a terra tutte le iniziative, le leggi e le misure che possano sensibilizzare e aiutare concretamente ancora di più le donne vittime di violenza anche nel linguaggio, per spingere via parole che generano giudizi e comportamenti inaccettabili e colmare le disuguaglianze che ancora esistono per le donne nel mondo del lavoro e nel rapporto con la società, per costruire una società in cui le donne possano godere in pieno degli stessi diritti degli uomini e avere la certezza dei nostri inalienabili diritti, di pensiero, di libertà, di parola, e di espressione.

Manuela Chioccia, Consigliera delegata  Viabilità, Mobilità e Infrastrutture di Città metropolitana di Roma Capitale.