Trovata questa mattina, al tavolo tecnico in Città metropolitana attivato per l’emergenza, la soluzione per il liceo Cannizzaro, dopo l’atto vandalico della settimana scorsa, che ha danneggiato solaio e controsoffitto e reso inagibili 20 classi, impedendo a circa 500 studenti di svolgere regolare attività didattica.
Come anticipato ieri, l’accordo era vicino, e la risposta è arrivata oggi. In piena sinergia con la proprietà dello stabile, la Eur Spa, l’Ufficio Scolastico regionale, i presidi dei due istituti Cannizzaro e Alberti: 10 classi faranno lezione nella sede distaccata dell’Alberti, a Via Brancati, e da lunedì, stante i tempi tecnici, le altre 10 aule verranno allestite negli uffici della Eur spa, che ha messo a disposizione i propri spazi.
Per risanare la parte danneggiata dell’edificio, si sta ultimando la definizione dell’intervento strutturale, che prevede la demolizione e la ricostruzione del controsoffitto e degli impianti elettrici danneggiati, in collaborazione con la Eur Spa. Già dopo le festività natalizie i ragazzi potranno riavere le loro aule.
Così commenta Teresa Zotta, consigliera delegata all’edilizia scolastica della Città metropolitana di Roma Capitale:
“La soluzione di oggi mostra una rapida capacità di intervento di questo Ente, ed è frutto di una strettissima collaborazione interistituzionale con il MIUR e con la Società proprietaria dello stabile. Ringrazio personalmente i tecnici della Città metropolitana, i dirigenti del Miur, la Eur spa e i dirigenti scolastici delle due scuole per aver da subito condiviso le priorità e aver trovato in una settimana non solo la soluzione temporanea per far riprendere ai ragazzi le lezioni, ma anche la modalità per realizzare l’intervento di risanamento in tempi brevissimi. Abbiamo l’ambizione di portare questo Ente ad agire così anche in occasioni non emergenziali. Stante l’obbligo di intervenire, i danni causati da atti vandalici vanno a scapito dell’intera platea dei nostri ragazzi, già costretti, per le motivazioni più volte ribadite, a pagare, insieme a presidi e insegnanti, il prezzo di anni di disinvestimenti dovuti alla progressiva e esponenziale erosione delle risorse disponibili”.