La nuova direttiva del Ministero della Funzione Pubblica di cui si sta discutendo in questi giorni, relativa alla revisione dei sistemi di valutazione e dei relativi meccanismi premiali della dirigenza, fonda la modifica dell’impianto su un cambio di visione, più nota nel settore privato che in quello pubblico, che punta a dare peso a fattori di leadership e a una modalità di valutazione collegiale, non gerarchica ma dal basso. Il superamento dei sistemi attuali di valutazione, antecedenti alla stessa riforma Brunetta del 2009, era stato già previsto, come possibilità, da atti di indirizzo presentati nel corso delle precedenti legislature, al fine di stimolare un cambio di cultura organizzativa all’interno delle amministrazioni pubbliche, a partire da chi occupa un ruolo direzionale.
Città metropolitana di Roma, già nel 2022, per l’intraprendenza della Direzione Generale e su iniziativa del Direttore Generale Paolo Caracciolo, seguendo le linee generali di innovazione del Sindaco metropolitano Roberto Gualtieri, ha introdotto un nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance dei dirigenti che, di fatto anticipando le innovazioni che verranno dalla direttiva del Ministro Zangrillo, inserisce la valutazione di criteri relativi alla leadership (dalla capacità di fare squadra al coinvolgimento dei collaboratori in mission esterne), proprio per rendere fattivo, oltreché misurabile, il ruolo dei dirigenti nelle capacità di guida e innovazione, oltre che nella capacità di governare una squadra valorizzando le risorse a disposizione.
Si tratta quindi di un cambio della cultura organizzativa necessario a far progredire l’attività amministrativa a vantaggio dei cittadini, superando criteri standard, che Città metropolitana, condividendo la visione innovativa, ha fatto propri, precorrendo le indicazioni del Ministero della Funzione Pubblica.