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Città metropolitana di Roma, i Sindaci esprimono parere negativo sulla fusione. Alessandri: “Saremo attenti alle loro indicazioni”

18 Febbraio 2016

Si è tenuta a Palazzo Valentini, sede della Città metropolitana di Roma Capitale, la Conferenza dei Sindaci di Ato2 Lazio Centrale. L’assise ha visto la partecipazione di circa i 2\3 dei sindaci dei Comuni afferenti all’Ato.

L’assenza preannunciata del Comune di Roma, legata al mancato prolungamento da parte di Acea dei termini di espressione del gradimento alla fusione, così come richiesto nei giorni scorsi dal Comune stesso, ha invalidato l’assemblea, non consentendo il raggiungimento del numero legale per l’espressione del parere sulla fusione tra Ato2 e Ato5, né la deliberazione formale sugli altri 7 punti all’ordine del giorno.

Tuttavia, non ha pregiudicato un confronto aperto tra i sindaci presenti, Acea e le “Associazioni in difesa dell’acqua pubblica”, che ha prodotto una discussione di alto livello su un tema così rilevante per i cittadini del territorio della provincia di Roma.
L’assemblea si è comunque tenuta, pur consapevole dell’esclusivo carattere di indirizzo politico delle sue decisioni e dopo lunga discussione ha approvato a maggioranza (con quattro astenuti) un ordine del giorno presentato da 22 sindaci, che ha espresso parere non favorevole alla fusione.

I sindaci si sono inoltre impegnati con le comunità che rappresentano a seguire attentamente nei prossimi giorni questa vicenda, valutando comunque l’impugnazione nelle sedi opportune di eventuali successive procedure.

“È stato un confronto duro e nello stesso tempo di alto senso democratico – ha dichiarato il Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma, Mauro Alessandri – al di là del suo valore tecnicamente non vincolante, che ha dato la misura di una totale sintonia di posizioni tra la Città metropolitana e i Comuni rappresentati. Abbiamo deciso di far intervenire anche i rappresentanti delle associazioni dei cittadini perché siamo convinti che garantire uno spazio democratico di confronto sia, oltre che un dovere, una necessità per comprendere le ragioni di ciascuno e il luogo per promuovere una politica di trasparenza”.

“Seguiremo con grande attenzione – ha concluso Alessandri – gli sviluppi di questa vicenda, attenendoci alle indicazioni di alto valore politico che sono state approvate dalla Conferenza”.