Si è tenuto a Palazzo Valentini un importante momento di confronto sul tema delle adozioni, dopo la sentenza 33 / 2025 della Corte Costituzionale. Con l’evento, patrocinato da Città metropolitana e Ordine degli Avvocati di Roma, si è inteso fare luce sull’attuale e futuro scenario con l’obiettivo di comprendere le conseguenze giuridiche e sociali su un tema ancora oggi carente di legislazione specifica.
Ad aprire i lavori la Consigliera delegata a Bilancio e Patrimonio di Città metropolitana, Avv. Cristina Michetelli, e il saluto dell’Avv. Vincenzo Comi, Consigliere Ordine Avvocati Roma. Sono intervenuti il il Prof. Angelo Schillaci Docente Diritto Pubblico Comparato La Sapienza e parte del gruppo legale Famiglie Arcobaleno, la Dott.ssa Lidia Salerno, Presidente Tribunale minorenni Roma, la Prof.ssa Anna Guerrieri, Presidente Coordinamento CARE, realtà del terzo settore di riferimento per l’adozione e l’affido in Italia, l’Avv. Lucilla Anastasio, Consigliera Ordine Avvocati Roma.
La sentenza della Corte Costituzionale, arrivata lo scorso 21 marzo, ha avuto una grande risonanza e va a determinare un orientamento interpretativo importante, che evolve il concetto di “interesse alla genitorialità” come espressione dell’autodeterminazione della persona (articolo 2 della Costituzione) e ribadisce il diritto di bambine e bambini ad essere accolti in un ambiente “stabile e armonioso” (affermato fin dal 1967 dalla Convenzione di Strasburgo), a prescindere dall’effettiva composizione del nucleo familiare. Si arriva così, dopo un percorso giurisprudenziale che segue questo orientamento da almeno un decennio, a superare il concetto di bigenitorialità, aprendo scenari interessanti rispetto alle adozioni internazionali da parte di singoli, coppie omogenitoriali o non sposate.
L’evento è stato occasione per focalizzare anche la portata attuale del fenomeno delle adozioni in Italia, dal punto di vista statistico, grazie all’analisi dei dati del Tribunale dei minorenni di Roma, e dal punto di vista sociale, grazie al contributo della Presidente del Coordinamento CARE. Ne emerge la necessità di rinforzare la rete di incontro e collaborazione tra realtà associative, istituzioni titolari di politiche sociali, sistema giudiziario e professionisti, al fine di accompagnare al meglio le famiglie e i singoli che esprimono l’intenzione alla genitorialità adottiva, così come tutelare al meglio i diritti di bambine e bambini.