L’8 marzo è certamente una data simbolo della lotta per l’uguaglianza di genere, che ha portato sicuramente risultati nel riconoscimento dei diritti formali, a livello sovranazionale come nazionale, ultima l’approvazione della legge sulla parità salariale, cui però non ha corrisposto l’effettivo esercizio dei diritti e una vera parità, dalla vita quotidiana ai luoghi di lavoro. Sono tanti i temi che affiorano quando si parla di politiche di genere, e oggi è il giorno in cui è fondamentale rilanciarli. La Città metropolitana, con il lavoro intrapreso sin dai primi giorni del suo insediamento dalla Consigliera delegata alle pari opportunità Tiziana Biolghini, con il supporto dell’Amministrazione tutta, intende rafforzare il proprio ruolo nel pieno esercizio dei suoi compiti istituzionali, che vanno dalla sensibilizzazione all’attivazione di misure concrete sia per attuare cambiamenti all’interno dell’ente sia per esercitare il proprio ruolo di coordinamento e rafforzamento della rete pubblica, guardando quindi alla comunità che amministra e alla collaborazione interistituzionale. L’Onu da tempo ha messo la questione femminile tra i “Goal del 2030”, invitando a un cambiamento globale, all’insegna del “pensare con equità, costruire in modo intelligente, innovare all’insegna del cambiamento”, mettendo tra gli obiettivi l’accesso paritario a un’istruzione di qualità e al raggiungimento dell’uguaglianza, rendendo autonome tutte le donne e le ragazze. E una delle prime azioni intraprese dalla Città metropolitana è stato l’avvio del confronto con le realtà associative impegnate nell’educazione alla parità di genere nelle scuole operanti sul territorio metropolitano, che ha visto il coinvolgimento e l’interlocuzione con la Commissione alle Pari Opportunità del Comune di Roma, oltreché con la Presidente del CUG e le Consigliere di Parità di Roma e della Città metropolitana. Far dialogare ogni istituzione e ogni figura pubblica è fondamentale per un’azione incisiva sulle comunità. Educazione e consapevolezza sono il primo passo, ma gli anni della pandemia hanno esacerbato il divario di genere e purtroppo aumentato anche i casi di violenza domestica sulle donne. In tantissime hanno perso o rinunciato al lavoro, aumentando la dipendenza economica e quindi rendendo difficile l’uscita da contesti violenti. Inoltre, se già prima era evidente il divario di genere nelle possibilità di accesso a lavoro e progressioni di carriera, così come nel carico pressoché totale sulle donne del lavoro di cura familiare, oggi si è tornati indietro di qualche passo, ed è dovere primario delle istituzioni riprogettare e costruire insieme azioni efficaci per colmarlo. La rete istituzionale può fare molto, sia in termini di sensibilizzazione che di scelte concrete. L’obiettivo è far sentire maggiormente la presenza del pubblico vicina alle donne e alle ragazze, attraverso iniziative, formazione, proposte, per rendere veramente effettiva la parità nelle opportunità di istruzione e lavoro, nella consapevolezza e nel contrasto alle violenze e alle discriminazioni, così come nella crescita personale, verso una società davvero più paritaria, accogliente e inclusiva.

Pierluigi Sanna, Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma