Il 19 aprile la Vice Presidente vicaria del Consiglio della Città Metropolitana di Roma Capitale, Gemma Guerrini, ha partecipato alla cerimonia di celebrazione per il 73° anniversario del rastrellamento del quartiere del Quadraro, avvenuto per mano dei tedeschi, guidati da Kappler, il 17 aprile 1944, a breve distanza dall’eccidio delle Fosse Ardeatine, poco prima che la città fosse liberata.
Oltre mille deportati, molti dei quali giovani: pochi ritornarono dai campi di sterminio.
Oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali e delle associazioni di partigiani e delle famiglie dei caduti, erano presenti anche molti studenti delle scuole superiori De Sanctis, De Chirico e Benedetto da Norcia, i giovani che oggi animano il quartiere che si sviluppa nel territorio tra il V e il VII municipio. È principalmente a loro che sono rivolte le parole della consigliera Guerrini.
“Raccontare e tramandare la memoria – ha affermato Guerrini – non può limitarsi ad una cerimonia di ricordo dei fatti passati, ma deve necessariamente tramutarsi in trasmissione di valori perenni, vivi ed attuali sempre, per l’oggi e per il domani. Il sacrificio e l’eroismo delle cittadine e dei cittadini durante la seconda guerra mondiale non fu vano: seppero reagire, e così facendo essi costruirono il nostro presente e la nostra democrazia. Pietro Calamandrei, uno dei nostri padri costituenti, affermò che dietro ogni articolo della Costituzione, i giovani devono vedere giovani come loro, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte sulla Carta. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, lì è nata la nostra Costituzione, quanto di più prezioso e bello abbiamo. I cittadini di questo quartiere seppero lottare, e dunque la nostra Costituzione è stata scritta anche qui, al Quadraro”.
“Il senso vero dell’essere qui oggi – prosegue la consigliera metropolitana – è onorare la memoria dei cittadini di questo quartiere rendendo vivo e palpitante il dettato della nostra Costituzione, continuando a lottare per quei valori costituzionali che solo il loro sacrificio rese possibile. Non giriamo la testa per non vedere i nuovi sterminii, i nuovi eccidi, le nuove vittime innocenti; onoriamoli degnamente prendendo esempio da loro, impegnandoci nel duro lavoro della difesa e dell’attuazione dei nostri principii costituzionali”.