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Scheda C – Autorizzazione alle emissioni in atmosfera in via ordinaria art. 269 del d.lgs. 152/06

Se si tratta di un proseguimento senza modifiche di un’autorizzazione alle emissioni in atmosfera già posseduta e ancora in corso di validità che non necessita di rivisitazione non è necessario compilare la scheda ma basterà fornire i riferimenti della precedente autorizzazione e fornire la seguente documentazione:

Nel caso l’istanza riguardi l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, (nuova, oppure di rinnovo, oppure di modifica) ai sensi della Parte Quinta del D.Lgs. 152/06  andrà presentata la seguente documentazione:

Per il riepilogo della Documentazione richiesta cliccare qui.

Guida alla compilazione della scheda C

Quadro C1 Il quadro è diviso in due parti:

·         nella prima (C.1.1.) deve essere fornita una descrizione sintetica del processo produttivo indicando al:

a)    la tipologia delle lavorazioni svolte e i prodotti;

b)    le materie prime utilizzate;

c)    le materie ausiliarie utilizzate;

 

·         nella seconda (C.1.2) devono essere indicati gli impianti di combustione presenti per i quali devono essere fornite le informazioni previste all’Allegato I Parte IV Bis  alla Parte V Del D.Lgs.152/06; suddivisi in:

a)    Impianti industriali (ovvero medi impianti di combustione)

b)    Impianti civili (ovvero medi impianti termici civili ovvero impianto alimentato a combustibili per la produzione di calore destinata esclusivamente alla climatizzazione degli ambienti)

Quadro C2 Il quadro serve per descrivere le tipologie delle emissioni presenti ed è diviso in quattro parti:

·         nella prima (C.2.1) deve essere indicato il numero dei punti di emissione convogliata. (N.B. per ogni punto di emissione deve essere compilata una scheda C SCARICO)

·         nella seconda (C.2.2) sono indicate le informazioni da fornire per i sistemi di abbattimento ove presenti

·         nella terza (C.2.3) si chiede di indicare la presenza di emissioni diffuse

·         la quarta (C.2.4) deve essere compilata solo per le attività soggette all’art. 275 del D.Lgs. 152/06 ovvero le attività individuate nella parte II dell’allegato III della parte V del D.Lgs 152/06 e che singolarmente superano le soglie di consumo di solvente ivi stabilite. Nell’elaborazione del Piano Gestione Solventi (PGS), che deve essere compilato per ogni attività, si dovrà dimostrare il rispetto dei valori limite di emissione e le prescrizioni indicate nelle  parti III e IV dell’allegato III alla parte V del D.lgs 152/06 di cui all’articolo 275 del D.Lgs 152/06.

 

Per tali attività dovrà essere compilato il quadro C.2.4 e il successivo quadro C.3 nel caso siano superate le soglie di solvente previste per le attività. In alternativa ai quadri C.2.4 e C3 può essere compilato il PGS utilizzando il modello Piano gestione Solventi

Quadro C3 Deve essere compilato solo per le attività di cui all’art. 275 del D.Lgs. 152/06 per le quali si rileva il superamento delle soglie di consumo di solvente indicate alla parte II dell’allegato III della parte V del D.Lgs 152/06. In alternativa può essere compilato il PGS utilizzando il modello Piano gestione Solventi
Quadro C4 Per i nuovi e e per le modifiche devono essere indicati tempi provisti per la messa in esercizio e a regime degli impianti.

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Guida alla compilazione della scheda C SCARICO

Per ogni punto di scarico  deve essere compilata la scheda inserendo quanto richiesto nei punti da C1 a C4.

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Documentazione da allegare alla scheda C

In caso di rinnovo  si dovrà allegare all’istanza:

Dichiarazione di non intervenute modifiche rispetto alla precedente autorizzazione posseduta
Copia dei certificati di analisi delle emissioni più recenti relativi ai punti di emissione autorizzati;
Elaborato grafico dello stabilimento, a firma e timbro dei tecnico:

·         La planimetria è relativa all’area dove sorge lo stabilimento e deve riportare l’indicazione dell’altezza, in un raggio che va dai 10 ai 50 metri dallo stabilimento, degli edifici vicini ed indicare, l’eventuale presenza, in un raggio di 500 metri dallo stabilimento, di elementi sensibili quali: scuole, abitazioni, strutture sanitarie, asili nido aziendali, ecc.

·         i dati catastali dello stabilimento;

·         la pianta dello stabilimento con indicato il posizionamento degli impianti/attività con indicazione dei punti di emissione ad ognuno di essi collegato;

·         prospetto dello stabilimento con riportate le altezze dei punti di emissione dal piano campagna ed il posizionamento delle prese di campionamento conformi alle norme tecniche.

In caso di nuova autorizzazione o di modifica sostanziale si dovrà allegare all’istanza:

Elaborato grafico dello stabilimento, a firma e timbro del tecnico:

·         La planimetria è relativa all’area dove sorge lo stabilimento e deve riportare l’indicazione dell’altezza, in un raggio che va dai 10 ai 50 metri dallo stabilimento, degli edifici vicini ed indicare, l’eventuale presenza, in un raggio di 500 metri dallo stabilimento, di elementi sensibili quali: scuole, abitazioni, strutture sanitarie, asili nido aziendali, ecc.

·         i dati catastali dello stabilimento;

·         la pianta dello stabilimento con indicato il posizionamento degli impianti/attività con indicazione dei punti di emissione ad ognuno di essi collegato;

prospetto dello stabilimento con riportate le altezze dei punti di emissione dal piano campagna ed il posizionamento delle prese di campionamento conformi alle norme tecniche.

Relazione tecnica, a firma e timbro dei tecnico abilitato, contenente:

·         la descrizione del ciclo produttivo svolto nello stabilimento in cui sono collocati gli impianti/attività oggetto della domanda di autorizzazione.

·         per ogni ciclo produttivo/lavorazione descrivere, in modo dettagliato, tutte le fasi e le operazioni che vengono svolte

·         descrizione dettagliata di ogni impianto (indicando dimensionamento; potenzialità e condizioni di esercizio; sistemi di regolazione e controllo; i parametri che caratterizzano il minimo tecnico ove possibile)

·         durata e modalità di svolgimento della fase lavorativa (specificando ore/giorno; giorni/settimana; settimana/anno, e se il processo è continuo o discontinuo);

·          indicazione di eventuali condizioni anomale di funzionamento (avvio; arresto; guasto degli impianti transitori); tempi di raggiungimento del regime di funzionamento e di arresto dell’esercizio di ciascun impianto per ciascuna fase;

·         schema di flusso del ciclo produttivo suddiviso in fasi e, per ogni singola fase , l’indicazione del punto di emissione collegato;

·         fonte da cui è desunta la caratterizzazione di tutti i punti di emissione oggetto di autorizzazione rappresentata da un calcolo teorico con riportata la metodologia di calcolo adottata per definire:

o    portata di aspirazione espressa in Nmc/h;

o   temperatura delle emissioni espressa in gradi Celsius (°C);

o   tipologia e concentrazione dei singoli inquinanti emessi espressa in mg/Nmc;

o   flusso di massa (determinato dal prodotto della portata di aspirazione per la concentrazione di ogni singolo inquinante) espresso in g/h.

 

Il calcolo teorico può essere sostituito da certificazione analitica effettuata su impianto similare (per similare si intende che tipologia di ciclo produttivo, sostanze utilizzate in detto ciclo, inquinanti emessi, portata di aspirazione ed eventuale sistema di abbattimento, siano appunto similari)

Anche in caso di modifica la relazione è obbligatoria, ma può anche riguardare le sole modifiche apportate, fermo restando che deve essere chiaro il quadro da autorizzare.

Nella relazione tecnica deve essere indicato inoltre :

·         Per i Medi impianti di combustione (potenzialità superiore a 1MW) e per i Medi Impianti Termici Civili (potenzialità superiore a 3MW) dovranno essere fornite le informazioni di cui all’Allegato I Parte IV Bis  alla Parte V Del D.Lgs.152/06.

·         se le lavorazioni descritte che generano emissioni hanno sistemi di convogliamento e se non li hanno indicarne le motivazioni;

·         possibilità o meno del convogliamento in un unico punto di emissione di impianti similari ai sensi dell’art. 270 del D.Lgs152/06

·         se ci sono sostanze pericolose, in particolare quelle con le seguenti frasi di rischio R 45, R 46, R 49, R 60 ed R 61 ovvero H340, H350, H350i, H360D o H360F e H341 o H351

·         Se ci sono punti di emissione con sistema di abbattimento, nella relazione tecnica dovrà essere descritto il sistema adottato e il dimensionamento. In alternativa (o a supporto) potrà essere presentata la scheda tecnica del produttore relativa al sistema di abbattimento.

Le schede di sicurezza delle materie prime utilizzate nel ciclo produttivo.
Le schede tecniche dei sistemi di abbattimento delle emissioni (ove presenti) contenenti:

·         caratteristiche della corrente da trattare (portata, temperatura, umidità, concentrazione inquinanti)

·         tipologia del sistema di abbattimento (es. filtro, scrubber, post-combustore…)

·         parametri di dimensionamento (es. superficie filtrante, velocità attraversamento, tempo contatto, ecc);

·         prestazioni del sistema di abbattimento (es. % abbattimento, livelli inquinanti in uscita);

·         sistemi di regolazione e controllo installati (es. pressostato, tribolettrico, pHmetro, ecc.)

·         modalità, tempi e frequenza della manutenzione del sistema di abbattimento.

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Riepilogo modelli SCHEDA C:

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