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Autorizzazione allo scarico e per le emissioni in atmosfera di attività di MISE/bonifica

Se in un sito inquinato vengono gestiti impianti di messa in sicurezza o bonifica che generano emissioni di inquinanti in atmosfera ovvero scarico idrico, si rende necessaria l’acquisizione di apposita autorizzazione ambientale.

Nel caso di scarico idrico in pubblica fognatura questo sarà autorizzato dal comune territorialmente competente.

Nel caso di MESSA IN SICUREZZA D’EMERGENZA, è necessario chiedere l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ovvero allo scarico idrico alla Città metropolitana.

Se il richiedente è una società i titoli ambientali dovranno essere richiesti presentando un’  AUA .

Se il richiedente è un soggetto pubblico, consorzio, privato cittadino le autorizzazioni dovranno essere richieste ai competenti uffici metropolitani competenti al rilascio dei singoli titoli:

per gli scarichi idrici:

per le emissioni in atmosfera:

Nel caso di uno o più punti di emissione previsti nell’ambito di un PROGETTO DI BONIFICA (o MISO, o MISP) o nel Progetto unico di bonifica, il provvedimento di approvazione e autorizzazione del progetto (adottato dal Comune o dalla Regione) ricomprenderà anche l’autorizzazione alle emissioni e/o allo scarico, così come previsto dal comma 7, art.242 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.

In tal caso, il progetto di bonifica dovrà contenere anche tutte le informazioni necessarie ai fini del rilascio del PARERE riguardo alle emissioni in atmosfera e allo scarico idrico da parte dell’Ente competente.

Pertanto al progetto di bonifica dovrà essere allegata altresì la seguente documentazione:

        modello istanza di autorizzazione
        Fotocopia di valido documento di riconoscimento del titolare sottoscritta.
       Documentazione attestante l’assolvimento dell’imposta di bollo da € 16,00
      · Documentazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera
        Documentazione tecnica relativa alle lo scarico idrico

 

 

Documentazione tecnica relativa alle emissioni in atmosfera ex art. 269 del D.Lgs. 152/06

            Relazione tecnica, a firma e timbro di tecnico abilitato, contenente:

  •  la descrizione degli gli impianti/attività oggetto della domanda di autorizzazione.
  • per ogni lavorazione descrivere, in modo dettagliato, tutte le fasi e le operazioni che vengono svolte
  • descrizione dettagliata di ogni impianto (indicando dimensionamento; potenzialità e condizioni di esercizio; sistemi di regolazione e controllo; i parametri che caratterizzano il minimo tecnico ove possibile)
  • durata e modalità di svolgimento della fase lavorativa (specificando ore/giorno; giorni/settimana; settimana/anno, e se il processo è continuo o discontinuo);
  • indicazione di eventuali condizioni anomale di funzionamento (avvio; arresto; guasto degli impianti transitori); tempi di raggiungimento del regime di funzionamento e di arresto dell’esercizio di ciascun impianto per ciascuna fase;
  • schema di flusso del ciclo produttivo suddiviso in fasi e, per ogni singola fase , l’indicazione del punto di emissione collegato;
  • fonte da cui è desunta la caratterizzazione di tutti i punti di emissione oggetto di autorizzazione rappresentata da un calcolo teorico con riportata la metodologia di calcolo adottata per definire:
  • portata di aspirazione espressa in Nmc/h;
  • temperatura delle emissioni espressa in gradi Celsius (°C);
  • tipologia e concentrazione dei singoli inquinanti emessi espressa in mg/Nmc;
  • flusso di massa (determinato dal prodotto della portata di aspirazione per la concentrazione di ogni singolo inquinante) espresso in g/h.

 

 

Il calcolo teorico può essere sostituito da certificazione analitica effettuata su impianto similare (per similare si intende che tipologia di ciclo produttivo, sostanze utilizzate in detto ciclo, inquinanti emessi, portata di aspirazione ed eventuale sistema di abbattimento, siano appunto similari)

  • se le lavorazioni descritte che generano emissioni hanno sistemi di convogliamento e se non li hanno indicarne le motivazioni;
  •  possibilità o meno del convogliamento in un unico punto di emissione di impianti similari ai sensi dell’art. 270 del D.Lgs152/06
  • se ci sono sostanze pericolose, in particolare quelle con le seguenti frasi di rischio R 45, R 46, R 49, R 60 ed R 61 ovvero H340, H350, H350i, H360D o H360F e H341 o H351
  •  Se ci sono punti di emissione con sistema di abbattimento, nella relazione tecnica dovrà essere descritto il sistema adottato e il dimensionamento. In alternativa (o a supporto) potrà essere presentata la scheda tecnica del produttore relativa al sistema di abbattimento.
 

Elaborato grafico dello stabilimento, a firma e timbro di tecnico abilitato:

  • La planimetria è relativa all’area dove sorge il sito e deve riportare l’indicazione dell’altezza, in un raggio che va dai 10 ai 50 metri dallo stabilimento, degli edifici vicini ed indicare, l’eventuale presenza, in un raggio di 500 metri dallo stabilimento, di elementi sensibili quali: scuole, abitazioni, strutture sanitarie, asili nido aziendali, ecc.
  •  i dati catastali del sito;
  •  la pianta dello sito con indicato il posizionamento degli impianti/attività con indicazione dei punti di emissione ad ognuno di essi collegato;
  •  prospetto degli impianti con riportate le altezze dei punti di emissione dal piano campagna ed il posizionamento delle prese di campionamento conformi alle norme tecniche.
QUADRO RIEPILOGATIVO dei punti di emissione
Le schede di sicurezza delle materie prime utilizzate nel ciclo produttivo.
Le schede tecniche dei sistemi di abbattimento delle emissioni (ove presenti)contenenti:

  • caratteristiche della corrente da trattare (portata, temperatura, umidità, concentrazione inquinanti)
  •  tipologia del sistema di abbattimento (es. filtro, scrubber, post-combustore…)
  •  parametri di dimensionamento (es. superficie filtrante, velocità attraversamento, tempo contatto, ecc);
  • prestazioni del sistema di abbattimento (es. % abbattimento, livelli inquinanti in uscita);
  • sistemi di regolazione e controllo installati (es. pressostato, tribolettrico, pHmetro, ecc.)
  • modalità, tempi e frequenza della manutenzione del sistema di abbattimento.
Quietanza di versamento per spese di istruttoria:


L’importo dovuto per le spese di istruttoria è indicato nella seguente tabella:

774,69 €
  • Nuova autorizzazione fino a 20 camini
1291,14 €
  • Nuova autorizzazione tra 20 camini e 50 camini
2324,06 €
  • Nuova autorizzazione oltre 50 camini
516,46 €
  • modifiche
  •  rinnovi

 

Il pagamento di detti oneri dovrà avvenire mediante il sistema

PagoPA

 

 

 

Documentazione tecnica relativa alle lo scarico idrico ai sensi della parte terza del D.Lgs. 152/06

Relazione Tecnica, timbrata e firmata da tecnico abilitato, che deve contenere i seguenti elementi:

  •   tipologia dell’impianto;
  • descrizione delle fasi del trattamento;
  • caratteristiche qualitative e quantitative delle acque trattate nonché la verifica dimensionale dell’impianto con indicati i dati di progetto;
  • coordinate dello scarico;
  • corpo ricettore dello scarico;
  • tipologia della condotta di scarico (ad esempio: privata, consortile, …);
  • rispetto dei requisiti previsti dall’art. 243 del D.Lgs152/06 ovvero:
  •             la valutazione della possibilità tecnica di utilizzazione delle acque  emunte  nei  cicli produttivi in esercizio  nel  sito,  in  conformità  alle  finalità generali e agli obiettivi di conservazione e risparmio delle  risorse idriche stabiliti nella parte terza (comma 1)
  •              la valutazione della possibilità tecnica di utilizzazione delle acque  emunte  nei  cicli produttivi in esercizio  nel  sito di  reimmissione,   previo trattamento, delle acque sotterranee nello stesso  acquifero  da  cui sono emunte (comma 5)
  •              Il trattamento delle acque emunte deve garantire un’effettiva riduzione della massa delle sostanze inquinanti scaricate in corpo ricettore, al fine di evitare il mero trasferimento della contaminazione presente nelle acque sotterranee ai corpi idrici superficiali (comma 6), a tal fine si comunica che al fine di protezione della qualità dei corpi idrici potranno essere prescritti limiti più restrittivi di quelli previsti per lo scarico di acque reflue industriali fino al raggiungimento dei valori di CSC di cui alla Tabella 2 dell’Allegato 5 del Titolo V della parte quarta del D.Lgs152/06.
    Nella relazione tecnica: lo schema di trattamento descritto oltre ad essere coerente con la planimetria presentata, deve essere compatibile con la tipologia di scarico e non devono esserci miscelazioni tra tipi di scarichi non compatibili.

 

Elaborato grafico (a timbro e firma del tecnico) che deve essere leggibile in ogni sua parte e contenere obbligatoriamente i seguenti elementi:

  • stralcio catastale della zona con indicato il lotto e il tracciato dello scarico dall’insediamento al punto di immissione nel corpo ricettore;
  • planimetria del lotto dalla quale si rilevino:
  • gli edifici o fabbricati con evidenziate le canalizzazioni interne e/o esterne, distinte a seconda della natura delle acque;
  •  l’ubicazione degli eventuali pozzi utilizzati per l’approvvigionamento idrico;
  •  l’ubicazione dei punti di emungimento delle acque di falda utilizzati per la bonifica
  •  l’ubicazione dell’impianto di depurazione o altri sistemi di trattamento delle acque reflue;
  • l’ubicazione dei pozzetti di ispezione (pozzetti fiscali e pozzetti di controllo anche parziali);
  • schema di flusso;
  • pianta e sezione dell’impianto di depurazione, con legenda esplicativa delle parti che lo compongono e relative dimensioni
 scheda catasto  modelli 1C-7C
 Dichiarazione sull’utilizzo di sostanze pericolose – tramite modello sostanze
Dichiarazione, firmata e timbrata da tecnico abilitato, attestante la conformità delle opere eseguite agli elaborati tecnici presentati secondo il Modello impianto
Se lo scarico avviene in un corpo idrico non significativo dovrà essere presentata:

 

Relazione idrogeologica, finalizzata alla verifica del regime delle portate del corpo idrico recettore dello scarico, da redigersi a firma di un geologo abilitato allo svolgimento della professione, ai sensi dell’art. 124 comma 9 del D.lgs 152/2006 e dell’art. 30 comma 3 del P.T.A.R. e dovrà contenere i seguenti elementi tecnico-conoscitivi:

1)      delimitazione su adeguata cartografia tecnica (CTR, scala 1:10.000 oppure 1:5.000) e caratterizzazione del bacino (o sotto-bacino) idrico di appartenenza del corpo recettore, a monte dello scarico;

2)      profondità delle falde idriche presenti e loro caratterizzazione (falda freatica, artesiana, livello statico ecc), con indicazione di emergenze sorgentizie all’interno del bacino e loro caratterizzazione (tipologia, portate, ecc.);

3)      permeabilità dei terreni presenti nel bacino (o sotto-bacino) idrico di studio, ricavate da dati disponibili in letteratura, e, se necessario, da prove in sito;

4)      periodo di portata naturale nulla (espresso in giorni) nel corso di un anno del corpo recettore, secondo quanto indicato nell’art. 124 c. 9 del D.Lgs.152/2006, alla luce delle necessarie indagini geologiche e idrogeologiche (di cui ai punti 1, 2 e 3), unitamente a dati pluviometrici delle stazioni meteo più vicine, tratti dagli annali dell’Ufficio Idrografico della Regione Lazio, finalizzate a stimare in modo chiaro e in base alle più consolidate metodologie tecnico-scientifiche del settore (es. Giandotti, Kirpich,Watt-Clow, Pezzoli, ecc.), il regime delle portate del corpo idrico in questione;

5)      coordinate del punto di scarico utilizzando il sistema metrico WGS 84 (ricavabili dall’applicativo Google Earth), distinguendo in modo chiaro il punto di emissione dall’impianto di depurazione, il punto di immissione nell’eventuale condotta privata o canalizzazione e il punto di immissione nel corpo recettore finale;

6)      bibliografia di riferimento, con elencazione degli studi e pubblicazioni di settore (in versione cartacea o online) presi a base scientifica per lo svolgimento delle suddette indagini.

 Quietanza di versamento per spese di istruttoria:


L’importo dovuto per le spese di istruttoria è indicato nella seguente tabella:

250 €          scarichi di acque reflue industriali con portata pari  o inferiore a 200 mc/giorno;

rinnovo

500 € scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose

– scarichi di acque reflue industriali con portata superiore a 200 mc/giorno.

 

Il pagamento di detti oneri dovrà avvenire mediante il sistema PAGO PA