Nel mese di settembre si è svolta la conferenza finale e l’ultimo incontro con gli stakeholder regionali del progetto europeo SMART-MR.
Il progetto – iniziato ad aprile 2016 e finanziato dal programma europeo Interreg Europe con un budget complessivo di oltre 2,5 milioni di euro – ha visto la partecipazione di dieci partner provenienti dalle aree metropolitane di Oslo, Göteborg, Helsinki, Budapest, Lubiana, Roma, Porto e Barcellona.
Durante questo lungo percorso durato sei anni SMART-MR ha proposto soluzioni sostenibili per migliorare le politiche della mobilità e ottenere trasporti integrati a basse emissioni di carbonio nelle aree metropolitane. Sono state raccolte informazioni sulla situazione dei territori, condivise esperienze e buone pratiche, elaborate raccomandazioni politiche e proposte soluzioni ai problemi emersi. Tutto il lavoro è confluito in newsletter periodiche, disponibili anche in italiano sul nostro sito istituzionale, e in una guida sulle misure sostenibili per realizzare trasporti resilienti a basse emissioni di carbonio.
In ciascuna delle otto aree metropolitane sono stati elaborati piani d’azione con l’aiuto degli stakeholder regionali e questo ha contribuito a promuovere uno sviluppo urbano orientato al transito nonché a migliorare le politiche e gli strumenti del trasporto metropolitano da recepire nei piani urbani della mobilità sostenibile.
Nel corso di questi anni il progetto ha coinvolto a livello metropolitano la Regione Lazio, le Università Sapienza e Roma Tre, Roma Servizi per la Mobilità, ATAC, FS e Trenitalia, INU (Istituto Nazionale di l’Urbanistica) ed ISTAT.
Nel 2021 il progetto ha ricevuto dalla Commissione europea un ulteriore finanziamento per studiare in che modo la pandemia ha influito sull’organizzazione dei trasporti, modificato i modelli della mobilità e la ripartizione modale, aumentato la necessità della logistica dell’ultimo miglio e trasformato la percezione delle aree abitative. I risultati di questo ulteriore periodo sono stati presentati in due newsletter e gli strumenti delle politiche di mobilità sono stati adattati alle nuove sfide innescate dalla pandemia e consentiranno ai partner di trasferire le conoscenze apprese in sede europea alle rispettive aree metropolitane.